di Giovanna Malusà
Spazi ristretti, convivenze a volte forzate, disorientamento e incertezze per il futuro... sono compagni di viaggio che facilmente ci fanno scivolare in stati d'animo di progressiva tensione e rabbia, che scarichiamo verso noi stessi o verso gli altri. Spesso, verso chi ci vuole bene, distruggendo o boicottando le nostre relazioni.
E se provassimo, anzichè reagire travolti dalla rabbia, a fermarci almeno un attimo, ad agire con consapevolezza e presenza nel "qui e ora" per costruire intorno a noi relazioni più serene?
Senza ignorare la rabbia, possiamo cominciare a riconoscerla, a piccoli passi, a comprendere le sue origini, a dialogare con noi stessi per scoprire in cosa ci sentiamo feriti e di cosa sentiamo in realtà bisogno, in un rapporto più autentico con noi stessi e con l'altro.
Possiamo semplicemente chiederci:
- quando mi sento arrabbiato, come mi sento?
- perchè mi sento così?
- che cosa in realtà vorrei? di cosa avrei bisogno davvero?
- come posso esprimerlo meglio all'altro?
Anzichè trattenere la rabbia, potremmo magari lasciarla andare, scaricando "in modo sano" questa potente energia solo su un cuscino, anzichè su noi stessi o o su chi vive accanto a noi. Oppure, ancora meglio, potremmo trasformarla in modo creativo scrivendo, dipingendo, cantando... realizzando i nostri sogni.
Questo è certamente un lungo percorso, ma può cominciare da subito, solo per oggi... Ogni giorno.
Con l'umiltà di chiedere anche aiuto, se da soli ci riesce ancora difficile.